Febbre, tosse e mal di gola sono tra i sintomi più comuni che possono essere avvertiti durante una sindrome influenzale. Spesso si fa ricorso ai medicinali per lenire una tosse che impedisce di dormire bene, o per contrastare un intenso mal di gola. Le statistiche dicono che negli Stati Uniti, nell’arco di tre anni, circa il 39% delle famiglie fa uso di farmaci per la tosse e il mal di gola. Ma quanto sono davvero utili ed efficaci?
I farmaci per tosse e mal di gola sono giunti sul mercato più di cinquant’anni fa, ma solo in tempi relativamente recenti si è cominciato a metterne davvero in discussione l’efficacia. I danni provocati dai farmaci possono includere infatti aritmie, allucinazioni, riduzione dello stato di coscienza e malattia cerebrale. Nel 2011, l’FDA ha annunciato il ritiro di 500 farmaci per tosse e mal di gola, un giro di vite che ha ridotto le visite al pronto soccorso per eventi avversi del 50%.
Secondo una rassegna Cochrane (Smith et al. 2014), che ha esaminato i dati di 29 studi clinici e 4835 individui, non esistono prove degli effetti benefici di questi farmaci. Anzi, gli autori raccomandano cautela nel prescrivere antistaminici e principi attivi anti-tosse ai bambini, perché possono “provocare potenzialmente gravi danni”.
Antipiretici
Gli studi di rassegna dicono che gli antipiretici abbassano la temperatura e possono portare altri vantaggi come diminuire il mal di testa. Moltissime persone, quindi, fanno uso di antipiretici per abbassare la temperatura quando hanno la febbre.
Tuttavia le difese immunitarie del corpo sono più efficaci se la temperatura corporea aumenta di un paio di gradi Celsius. Come riporta lo studio di rassegna di Evans et al. (2015), la reazione febbrile è un segno distintivo dell’infezione ed è stata modellata attraverso centinaia di milioni di anni di selezione naturale. L’aumento da 1 a 4°C della temperatura corporea di base che si verifica durante la febbre si associa a un miglioramento della sopravvivenza e della risoluzione di molte infezioni. Per esempio, l’uso di farmaci antipiretici per abbassare la febbre è correlato a un aumento del 5% della mortalità nella popolazione umana infettata dal virus influenzale e influisce negativamente sugli esiti nei pazienti dell’unità di terapia intensiva.
Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato
Queste rassegne e tanti altri studi sulla reale efficacia di trattamenti prescritti abitualmente sono stati messi sotto esame in “Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato. Cercate le prove da soli“, di Peter Goetzsche, pubblicato da Giovanni Fioriti Editore. Pur volendo fornire una guida al lettore perché interagisca in maniera più informata con gli operatori sanitari qualificati, né il libro né l’articolo intendono in alcun modo sostituirsi a questi ultimi. Il parere riportato non sostituisce una consultazione con un medico o un altro operatore sanitario, e le riflessioni riportate non possono essere ritenute responsabili di qualsiasi decisione venga presa e di qualunque sia il suo esito.
“Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato” diffonde i dati della medicina basata sulle evidenze, rendendo quindi le persone più consapevoli del grado di efficacia di un trattamento e dell’utilità di un accertamento diagnostico. Beneficeranno delle informazioni racchiuse in questo libro colore che sanno decidere sulla base di un approccio razionale in merito a questioni essenziali come la salute, gli stili di vita e di malattia. Quelle persone che sanno rinunciare a un piccolo vantaggio a breve termine a favore di un più grande vantaggio a lungo termine. E, soprattutto, quelle persone che non sono disposte a lasciarsi andare ad aspettative magiche ma vogliono sapere come stanno realmente le cose.
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