La schizofrenia è un disturbo che causa alterazioni nel pensiero, nelle percezioni e nel comportamento di chi ne è afflitto. I primi sintomi si manifestano solitamente tra l’adolescenza e la giovane età adulta e tendono a peggiorare con il passare del tempo, in assenza di un trattamento adeguato. Proprio su questo ha concentrato il suo lavoro Michele Poletti, psicologo psicoterapeuta, specializzato in neuropsicologia dello sviluppo, dirigente psicologo presso Unità di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.
“Prima della schizofrenia. La vulnerabilità schizofrenica in età evolutiva: esperienze, fenotipi, traiettorie“, pubblicato in Italia da Fioriti Editore, si concentra sulla traiettoria evolutiva che caratterizza la schizofrenia. Quando è possibile definire un intervento realmente precoce? Se gli effetti dei fattori di rischio genetici e ambientali sono progressivamente manifesti dall’infanzia, anche se con modalità non direttamente correlabili al rischio schizofrenico successivo, un intervento progettato con soggetti adolescenti o giovani adulti può dirsi davvero precoce? O forse è possibile riconoscere il rischio e intervenire già nella fase premorbosa, cioè nei primi 10-15 anni di vita? Navigando tra questi interrogativi, il libro raccoglie le evidenze su cosa succede prima della schizofrenia, caratterizzando la progressiva strutturazione della vulnerabilità schizofrenica in infanzia e adolescenza nei termini di esperienze soggettive, fenotipi di rischio e traiettorie di sviluppo.
L’autore ha parlato del libro in un’intervista che potete vedere cliccando qui sotto.