I disturbi del sonno possono provocare a un bambino problemi dello sviluppo comportamentale, cognitivo ed emotivo. I genitori osservano preoccupati e spesso si sentono impotenti di fronte al sonno agitato del figlio, ma in realtà possono giocare un ruolo chiave. Esiste infatti un forte collegamento tra la qualità del sonno del bambino, il fattore ambientale e il suo rapporto con i genitori. Gli studi, tuttavia, fino a oggi si sono concentrati sull’impatto che ha la madre sul sonno del bambino, trascurando invece quello della figura paterna.
Il ruolo dei padri
I padri hanno un ruolo fondamentale nello stimolare un sano sviluppo socio-emotivo e cognitivo del bambino. Possono metterlo a repentaglio con la loro assenza, ma possono anche supportarlo con la loro vicinanza e affetto. Ciò viene dimostrato dal modo in cui il rapporto tra padre e figlio condiziona anche il ritmo sonno-veglia di quest’ultimo.
Per tale motivo, Simona De Stasio, Benedetta Ragni e Daniela Barni hanno deciso di osservare la letteratura esistente riguardo al ruolo dei padri nel sonno dei figli nei primi tre anni della loro vita. Il loro studio, disponibile in open access su Clinical Neuropsychiatry, mira a determinare e organizzare i fattori genitoriali legati ai pattern di sonno dei bambini. L’obiettivo è infatti comprendere meglio i fattori di rischio e i fattori protettivi che possano condurre ai disturbi del sonno nei bambini.
Lo studio ha riscontrato che la depressione post-partum e lo stress avvertito dal padre possono rappresentare fattori di rischio per il sonno dei bambini. Inoltre, durante i primi tre anni di vita dei figli, i padri sembrano tendenzialmente meno coinvolti nel sonno dei piccoli. Tuttavia, quando un padre è presente durante la vita quotidiana e garantisce supporto emotivo al figlio, la qualità del sonno del bambino risulta migliore.
I padri di bambini con disturbi del sonno sono inoltre maggiormente predisposti all’iperprotettività e ai tentativi di calmare il bambino con un coinvolgimento attivo. Questo tipo di reazione, però, può rappresentare un fattore di rischio per la regolazione del sonno del bambino. Sarebbe meglio, infatti, aiutarlo a migliorare le proprie capacità di autoregolazione utilizzando strategie per incoraggiarne l’autonomia (aspettando prima di rispondere alle sue richieste di attenzione o dando un conforto verbale piuttosto che fisico).
Fattori ambientali e disturbi del sonno dei bambini
Anche la situazione socioeconomica e il funzionamento psicosociale del padre sono indici della qualità di sonno del bambino. I bambini che crescono in situazioni economiche precarie sono più vulnerabili a condizioni ambientali avverse. Ciò nonostante, se il genitore riesce comunque a garantire un supporto emotivo sicuro, i bambini possono ottenere risultati migliori di coloro che non vivono simili difficoltà.
Anche la relazione tra i genitori ha un impatto sul sonno dei bambini. I conflitti tra coniugi riducono la sicurezza affettiva ed emotiva dei figli, causando maggiori livelli di vigilanza e disturbi del sonno. Allo stesso tempo, i disturbi del sonno dei bambini possono aumentare la frustrazione dei genitori, condurre a conflitti e compromettere il sonno degli adulti.
Esistono tantissime variabili che possono rappresentare un rischio o un fattore di protezione per il sonno del bambino. I genitori, infatti, spesso ammettono di sentirsi smarriti quando si tratta di gestire il sonno dei bambini. Lo stesso affermano gli addetti sanitari, che evidenziano una lacuna nella loro preparazione per quanto riguarda questo tema.
Identificare i fattori genitoriali che contribuiscono ai problemi relativi al sonno possono aiutare a formulare interventi specifici e individuali. Questo dimostra l’importanza della ricerca di De Stasio, Ragni e Barni, poiché può contribuire a identificare quei fattori genitoriali che condizionano i disturbi del sonno in modo da poterli poi prevenire e trattare efficacemente, garantendo sia la serenità del bambino che dei genitori.
Guardate l’intervista a Simona De Stasio cliccando qui sotto.
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