Quello dei vaccini è un tema delicato, divenuto particolarmente scottante negli ultimi tempi contrassegnati dalla pandemia e dalla lotta contro di essa. Le prime somministrazioni dei vaccini anti-covid hanno avuto luogo, ma non tutti sono convinti della loro efficacia. Essere scettici riguardo ai vaccini, però, non vuol dire necessariamente essere “no-vax”. I vaccini sono un farmaco, e come tali il loro utilizzo va ponderato, senza porre limiti ideologici alla ragione.
Peter Goetzsche ha studiato a fondo l’argomento, prima in “Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato” e poi in “Vaccini: verità, bugie e controversie”. Secondo lui, “alcuni vaccini sono così importanti che tutti dovremmo farli, mentre altri non dovrebbero essere utilizzati se non in circostanze particolari. Alcuni sono così controversi che molti medici, anche se ufficialmente raccomandati, non li somministrano nemmeno a se stessi, come per esempio i vaccini antinfluenzali”.
L’ideologia no-vax
Una delle principali tesi contro l’uso dei vaccini è sostenuta dalla ricerca eseguita da Andrew Wakefield e dai suoi collaboratori. Secondo questa ricerca, il vaccino per morbillo, parotite e rosolia (MMR) avrebbe causato l’autismo, ma gli autori avevano manipolato gli esiti del loro studio. E’ stato infatti dimostrato che la loro ricerca fosse assolutamente fraudolenta e il British General Medical Council ha revocato l’abilitazione medica a Wakefield e ai due co-autori senior dell’articolo. Nonostante Wakefield abbia perso il lavoro quando si è rifiutato di realizzare una ricerca di replica, ancora gode di molto credito presso i suoi sostenitori.
Questi ultimi credono che Wakefield sia stato vittima di una cospirazione ai suoi danni, e rimangono radicati nel loro fondamentalismo ideologico che espone molti bambini a rischi evitabili non sottoponendoli alle vaccinazioni infantili. Ma è ben documentato che non vaccinare i bambini, ad esempio contro il morbillo, causerebbe molti più decessi e casi di grave danno cerebrale.
Il rapporto tra benefici e danni causati dai vaccini
Peter Goetzsche riporta studi che mostrano come i vaccini possono influenzare malattie che non sono il loro obiettivo sia positivamente che negativamente. “Il sistema immunitario è immensamente complicato e non è possibile predire quali effetti ausiliari possa avere un vaccino mirato; solo gli studi empirici possono mostrare quali siano. Il bacillo di Calmette-Guérin (BCG) contro la tubercolosi e il vaccino per il morbillo probabilmente riducono la mortalità per polmonite e sepsi. Al contrario, si sospetta che il vaccino combinato per difterite, tetano e pertosse (DTP) raddoppi la mortalità globale derivante da infezioni non correlate nei Paesi a basso reddito, il che è preoccupante perché la polmonite e la sepsi sono tra i fattori killer più importanti in tali contesti”.
A seconda dei contesti, quindi, i risultati potrebbero essere diversi. Goetzsche non ha dubbi che il vaccino combinato DTP sia benefico nei contesti occidentali, permettendo ai bambini di evitare sofferenze fisiche come quelle dovute alla pertosse. Tuttavia aggiunge: “che dire di tutte le altre vaccinazioni infantili? La mia regola privata generale è che se un vaccino fa parte di un programma di vaccinazione ufficiale in alcuni Paesi e non in altri di condizione analoga, allora non è così importante che vostro figlio sia vaccinato”.
Quando si tratta di vaccini, secondo lo studioso bisognerebbe considerare: “qual è il rischio di essere infettato e qual è il rischio di morire o essere gravemente danneggiato? […] Al pari di altri interventi, tutti i vaccini portano dei danni, alcuni dei quali possono essere gravi e di conseguenza abbiamo bisogno di trovare un equilibrio tra benefici stimati e danni“. Purtroppo, quello dei vaccini sembra essere diventato un campo di battaglia. La speranza di Goetzsche è che a trionfare infine siano ragione e pensiero critico, capaci di esaminare caso per caso senza cedere a miopi generalizzazioni.
“Vaccini: verità, bugie e controversie” e “Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato”
Queste rassegne e tanti altri studi sulla reale efficacia di trattamenti prescritti abitualmente sono stati messi sotto esame in “Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato. Cercate le prove da soli“ e “Vaccini: verità, bugie e controversie” di Peter Goetzsche, pubblicati da Giovanni Fioriti Editore. Pur volendo fornire una guida al lettore perché interagisca in maniera più informata con gli operatori sanitari qualificati, né i libri né l’articolo intendono in alcun modo sostituirsi a questi ultimi. Il parere riportato non sostituisce una consultazione con un medico o un altro operatore sanitario, e le riflessioni riportate non possono essere ritenute responsabili di qualsiasi decisione venga presa e di qualunque sia il suo esito.
“Sopravvivere in un mondo ipermedicalizzato” e “Vaccini: verità bugie e controversie” diffondono i dati della medicina basata sulle evidenze, rendendo quindi le persone più consapevoli del grado di efficacia di un trattamento e dell’utilità di un accertamento diagnostico. Beneficeranno delle informazioni racchiuse in questi libri coloro che sanno decidere sulla base di un approccio razionale in merito a questioni essenziali come la salute, gli stili di vita e di malattia.
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